Certo che siamo un bel popolo strano.
Da dieci anni i politici cercavano il bipolarismo e di fatto non c’erano mai riusciti, se non nella forma.
Chi vinceva lo faceva anche e soprattutto perchè faceva una coalizione alleandosi con tizio e caio (e di tizii e di caii ce n’erano sempre un numero considerevole, ognuno con inevitabili pretese personali), e poi inevitabilmente tizio, caio e gli altri, presentavano il conto, facendo presenti le loro idee, emendando tutto l’emendabile, facendo cadere di tutto, dalle proposte di legge fino ai governi.
Insomma, magari c’erano i due poli, ma c’erano anche e soprattutto un sacco di partiti… come ai "vecchi tempi".
E proprio quando dopo dieci anni di prove, tutti cantavano il "de profundis" delle ipotesi bipartitiche in Italia, cantilenando che tanto "in Italia così non funziona, non si può fare", cosa ti succede ?
Quest’anno evidentemente alla fine han capito che per essere di più bisognava essere di meno: alle urne si son presentati quasi tutti divisi, il che normalmente farebbe pensare ad una spezzettatura totale del parlamento, modello Prima Repubblica, dimentichi di eventuali ipotesi di bipolarismo e men che meno bipartitismo. Figuriamoci.
Ognun per sè, e quando siamo dentro vedremo… Evidentemente però ogni singolo partito era convinto che gli sbarramenti del 4% e dell’ 8% di Camera e Senato, fossero un problema trascurabile, o che, eventualmente, riguardasse gli altri.
(dati non definitivi, ma quasi… e tanto chissà quanti ne troverete on line)
Morale della favola: mannaia praticamente su tantissimi, come mai era capitato, e fuori quasi tutti i piccoli.
Vanno in poltrona 4-5 partiti al massimo, il che significa due schieramenti grossi coesi (almeno così ci dicono), più i quattro gatti Udc che ce l’hanno fatta.
Praticamente un bipartitismo.
Almeno di nome. Se lo sarà anche di fatto, lo vedremo.
Idem se funzionerà o meno, in fin dei conti non lo abbiamo mai effettivamente provato.
Anche senza nuova legge elettorale, i big hanno ottenuto quanto cercavano.
Ma non è più tanto il modello che mi preoccupa, anzi, se fosse solo un fatto di numeri questo potrebbe anche significare stabilità: adesso chi mi preoccupa sono gli interpreti…
In bocca al lupo, Italia.
mah, io non sono mai stato uno ke pensa di prendere ed andare all\’estero, ma in questo momento la voglia di farlo c\’è.. il momento sarebbe buono, ho appena finito l\’università, e per i miei studi qui non si trova un lavoro + decente di quello che si potrebbe trovare altrove..
intanto, a giorni ci sarà la resa dei conti a sinistra.. qui a livello provinciale dovrò dire la mia.. e saranno scintille.. anzi no, fuoco e fiamme..
Ogni volta mi sorprende l\’union valdotaine… riescono sempre a rimediare un posticino…
Tutti a lezione di spagnolo, magari da una spagnola…
E adesso?
Un bacio,
Susanna
voglio emigrare in spagna…
basta pessimismo
Già… in bocca al lupo…
Tremo al pensiero del ritorno della finanza creativa.
Il nano ha vinto non per merito suo, ma per demerito della sinistra. Insomma punto e a capo, bisogna rifare tutto da capo,,,Gli italiani sono un popolo che vuole un padrone forte, l\’hanno fatto capire chiaramente: spero solo che all\’opposizione sappiamo far meglio che al governo. Apriamo gli ombrelli.
…e crepi un\’altra volta…!!!…mah…che dire…!!!…
sconcerto dei più grandi…
…speriamo si salvi il Quirinale…
=( che tristezza, mi vien da piangere
il prologo si è già visto… la legge elettorale da \’una porcata\’ come l\’ha definita la scorsa settimana il tizio che l\’ha creata … stasera è diventata fonte di stabiità… 😦
e chi li schioda più adesso?
finiti i veti, i ricatti, i franchi tiratori, i ribaltoni?
che noia!