Vedere Giovinco e Di Natale coppia d’attacco dell’ Italia nel secondo tempo dell’esordio europeo con la Spagna, e pensare che meno di due giorni fa la squadra con la quale entrambi hanno esordito nel calcio che conta è andata ad un soffio dal precipitare in Serie C (io la chiamo ancora così), mi ha fatto un certo effetto. E se non bastasse in campo c’era anche Marchisio ed in panca Abate e Diamanti.
Impossibile non tornare con la memoria ad una serata tanto drammatica quanto magica per il suo epilogo, quella di venerdì 8/6/2012, data che difficilmente verrà dimenticata da queste parti.
Da mesi non scrivo qualcosa, e se cerco l’argomento Empoli, devo risalire a chissà quanto tempo fa. Ma quello che è successo venerdì sera è troppo importante per non fermare un po’ di emozioni. Finire in C, più che retrocedere significava fallire o durare un paio d’anni al massimo. Le risorse sono poche, la piazza non ha bacino d’utenza, difficile attrarre capitali, figuriamoci in questo periodo. Ed ancor peggio, la C non prevede la squadra Primavera, vera risorsa strategica per l’Empoli. Insomma, sarebbe stata la fine di tutto, di esempi ce ne sono a quintali, l’ultimo è quello del Piacenza.
Un campionato orrendo fatto di alti (pochissimi, quasi nulli) e bassi (un’infinità) che hanno fatto presagire sempre al peggio.
Abbiamo galleggiato tanto fra la penultima e la quart’ultima piazza, e le poche volte che andavamo a riprendere ossigeno un po’ più su, succedeva sempre qualcosa che ti tirava nuovamente giù. Tre cambi di allenatore, sconfitte assurde, giocatori fuori forma, poco mordente, mai un gioco apprezzabile, solo affidamento sui singoli, che se poi si fanno male (leggi Tavano) diventa dura.
Buona la fase finale, come lo è stata per quasi tutte le pericolanti, tanto da farci credere ad un certo momento di riuscire incredibilmente a salvarci addirittura evitando gli spareggi. Ed invece, ancora tre turni finali drammatici, con le altre che sembrano andare a mille e tu che cammini (e menomale che fai i punti che fai), ci hanno costretto allo spareggio con il Vicenza.
Andata da loro, ritorno ad Empoli, con il vantaggio di salvarci anche pareggiando grazie al miglior piazzamento in classifica. Ma con la strana convinzione, tipica del pessimista, che sarebbe andata male.
E invece là, a Vicenza, dove doveva essere una catastrofe, finisce 0-0, e se una squadra meritava di vincere, quella era l’Empoli.
E qua, ad Empoli, dove doveva succedere chissà cosa, almeno ad interpretare la strizza che mi son portato dietro per una settimana (virus dilagante a quanto ho capito tra i tifosi empolesi), ecco cosa accade…
Lo stadio è gremito come non accadeva da secoli. I vicentini sono tanti e danno un bel colpo d’occhio, la nostra maratona finalmente è piena. Insomma, serata di gala, quella delle grandi occasioni.
Primo tempo largamente dominato ancora da noi, brillanti e “cattivi”, determinati e concentrati come mai visto in campionato (sarebbero bastate due gare giocate così, facevi 2-3 punti in più ed evitavi il rischio spareggio) eppure il risultato non si schioda: 0-0.
Se finisce così, però va bene, siamo salvi: il guaio è farli altri 45′ così.
Ed infatti nel secondo tempo succede quello che nessuno si sarebbe mai potuto immaginare. Il Vicenza parte forte, noi sbandiamo, un paio di occasioni e poi l’orrore, la paura delle ultime settimane che prende forma materiale.
Paolucci timbra due volte in sei minuti e lo stadio è sotto shock: 0-2.
Attorno a me quei visi che all’inizio erano semplicemente tesi, adesso sono atterriti, increduli, me per primo. Il baratro è spalancato, sotto i piedi non c’è più niente, non capisci come sia possibile, ma purtroppo è vero. Mi passa davanti agli occhi tutto il campionato, con le sue tante occasioni perse, con i tanti punticini seminati qua e là. Poi è il momento dell’amarcord, di tutte le emozioni passate da quel magico pomeriggio di Modena del ’96, quando abbandonammo la serie C dopo 8 anni di purgatorio (e diverse sfide calde proprio contro il Vicenza). In 16 anni fra A e B di soddisfazioni ce ne siamo tolte e adesso, incredibilmente quando meno ce lo meritiamo, sembra tutto finito.
Maccarone, tiro deviato, fuori di poco. Niente da fare, non entra. Almeno farne uno e riaprire la gara, ma bisogna far presto.
Alla mia sinistra, oltre mille vicentini esultano estasiati, da loro è un tripudio. Qualcuno esulta pure troppo, cade dagli spalti, entrano le ambulanze. Gli altri fanno festa, li guardo con invidia. Chissà come se la stanno godendo.
Inutile, una squadra mentalmente fragile, almeno per quanto dimostrato in campionato, non può rimontare questa situazione. Già un gol è un’impresa, figuriamoci due. Mi siedo un attimo, capo chino, accanto a me già qualche voce rotta, occhi lucidi. E’ la fine. Mi rialzo, bisogna far qualcosa, mancano pur sempre 25 minuti.
Si gioca con i nervi, non c’è più logica, c’è paura di prendere addirittura lo 0-3 quando…
Una zampata… Levan ! Finalmente, il georgiano !
Riaperta !!!!!!!!
1-2 la scossa, si può fare, è ancora tutto aperto, basta il pari. Lo stadio, raggelato un momento prima, è ripartito, è uscito dal coma, urla è una bolgia e sospinge subito fin dal primo pallone la squadra… 60 secondi… una palla in area e Tavano va giù. Il braccio dell’arbitro indica il dischetto, rigore !!! E’ il braccio teso di un soccorritore ad una squadra che sta tentando di arrampicarsi su dal baratro.
Attorno a me la gente è impazzita, esulta… mi rendo conto di essere terrorizzato dall’idea di sbagliare il rigore e cerco di calmare tutti… va tirato ! va ancora tirato ! Non festeggiate ancora cazzo !!!… Dài Ciccio, su… ne hai fatti una valanga in vita tua…
Tavano – apnea – goooooooooooooool !!! 2-2 !!!!
Siamo di nuovo salvi, il 2-2 ci basterebbe. Adesso la bolgia siamo noi, guardo a destra e lo spicchio biancorosso è ammutolito, sono loro sotto shock. All’inferno e ritorno in qualche minuto, una cosa pazzesca, due gol in sessanta secondi nel momento cruciale del campionato, quando certe cose è impossibile che accadano… almeno di solito…
20 minuti di sofferenza che collassano a 4 dalla fine. L’agonizzante Signorelli, che da un tempo intero ormai ne combina un dietro l’altra, commette un netto fallo da rigore. Se segnano stavolta è finita, non ti rialzi più. E di nuovo le stesse immagini di prima, solo che stavolta non c’è tempo di materializzarle. Non so come ma calcolo che il Vicenza di rigori ne ha sbagliati tanti, che Dossena ne ha parati uno su due e che… secondo me glielo para.
Paolucci – apnea – paratooooooooooooooooo !!!!!
E’ pazzesco, mi trovo abbracciato a perfetti sconosciuti e si riparte verso gli ultimi 4 più recupero, con l’orologio che non scorre nemmeno a spostarlo, con quei cavolo di palloni che bisogna portarli via di lì, che non vanno fatti scendere in area.
Recupero, si alza la lavagna: 4 lunghissimi minuti.
E quando ne manca meno di uno, su un pallone allontanato dalla difesa dopo l’ultimo disperato arrembaggio vicentino, vedi che controlli palla e vedi che c’è spazio, vedi che l’ uno-due Macca-Levan-Macca funziona e che Macca parte, fila verso la porta…
…chiudila ! chiudila ! chiudila !…
Migliaia di cuori lo seguono palpitanti, lo fanno volare verso la porta, attendevano questo momento da mesi… è come riviverlo al rallenty, almeno nella mia testa…
Maccarone rallenta, alza la testa e tira… bum !
Lo stadio si ferma; vedere la rete gonfiarsi significa che è finita la sofferenza perché il Vicenza dovrebbe farne due e non c’è praticamente più tempo, ma lo vedi da come è partito che BigMac non può sbagliare, gli vedi la nuca, ma lo sai che ha gli occhi della tigre, lo sai che farà tutto come si deve fare e che stavolta sto cavolo di Frison che all’andata le ha parate tutte, non potrà farci niente.
E infatti eccolo, tocco perfetto: gooooooooooooooooooolllllllllllll. 3-2 !!!!!!!!!!!!!!!!!
E ti ritrovi travolto da volti più increduli che felici, è pazzesco, siamo salvi, è finita per davvero, è tutto vero, verissimo…
Non ci riprendono più !!! (cit. Sandro Pertini, Italia-Germania 3-1, 1982 🙂 )
Eravamo praticamente retrocessi venti minuti fa, eravamo già mentalmente a farci Viareggio-Empoli se non a leggere di aste fallimentari.
Semi sommerso vedo i giocatori dell’Empoli sotto la maratona, la panchina che ha invaso il campo, quelli del Vicenza a terra, in lacrime, l’arbitro ha fischiato sul gol di Maccarone, è finito l’incubo. E’ finito per davvero. L’ Empoli è salvo.
Seguo l’Empoli da quando son bambino, ho vissuto gioie e delusioni. Avevo il groppo in gola dalla gioia a Modena, 1996, una settimana prima dell’esame di maturità, quando salimmo dalla C alla B, per noi un paradiso. E poi le tre promozioni in A, il derby vinto a Firenze al 95′, addirittura la Coppa Uefa, miracolo per una cittadina di 45000 abitanti, un vaso di coccio in mezzo a tanti di ferro (e ti metto lì anche il Manzoni, tiè), ma mai, dico mai, ho provato sensazioni come quelle di ieri. La paura, la consapevolezza della fine, e poi la gioia.
Il calcio va vissuto per queste cose qua, alla faccia degli infami che lo infangano con scommesse, soldi, partite vendute, ecc…
Auguro al Vicenza di tornare presto in B: lo merita la sua tifoseria, scesa in massa ad Empoli e che ha vissuto un dramma che non auguro a nessuno. E’ una serata indimenticabile anche per loro, ma per motivi opposti. Se poi scommessopoli la ripesca prima, meglio per loro.
Ma l’Empoli si è salvato sul campo, ed è questo che conta !
Non so cosa faremo nel futuro, chissà quali gioie o cocenti delusioni attraverseremo, ma la serata di venerdì rimarrà incancellabile (a cose fatte… menomale che esistono ‘sti maledetti playout 🙂 che serata ci hanno regalato !) ; la sua eco continua a rimbombare in questi giorni sui social network, sui forum, su internet in generale, tanta è l’emozione che ha suscitato.
Solo chi tifa una cosiddetta “piccola” può capire cosa ho provato. Un calcio lontano anni luce da quello delle big, un calcio più vero che ti rende orgoglioso di appartenere ad una comunità, ad una città, la tua città, ed è per questo che l’unico coro che potremmo cantare soltanto noi sarà sempre quello, quello slogan che da ieri si sente più forte che mai:
ORGOGLIOSI DI ESSERE EMPOLESI !!!
ps: a chi interessa la sintesi video, ne trova tante su youtube, io vi piazzo questa, senza commento, solo il rumore genuino del pubblico (i brividi stanno da 2’07 in poi):
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[…] Empoli-Vicenza, drammatica finale di ritorno dei Play-Out di B dell’anno […]
Bel resoconto!