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Posts Tagged ‘Grillo’

E va bene c’è un vincitore, anzi uno stravincitore.

Il PD ha quasi doppiato Grillo, anzi forse è più giusto dire che Renzi ha quasi doppiato Grillo, ed è quasi una convalida della tesi di chi sosteneva che se nelle elezioni politiche del 2013 ci fosse stato lui e non Bersani forse finiva diversamente.

Vabbè, è anche vero che in questi mesi ha avuto modo di farsi pubblicità, però rimane un fatto: il PD è l’unico partito che ha guadagnato voti rispetto a quelle elezioni (sembra circa 800.000 voti in più), mentre M5S e Forza Italia ne perdono rispettivamente 3 milioni e 5,4 milioni.

Una marea di voti persi a favore di… nessuno. Perché il vero dato, che si rafforza rispetto alle politiche, è l’astensionismo.

Già il 75 % del 2013 sembrava una tragedia rispetto alle percentuali solite a cui siamo bituati… e allora il 58.7 % di queste europee ? Significa 41.3 % di astenuti, più dei voti del PD stravincitore.

Si dirà ma son europee… cinque anni fa ci fu un comunque basso 66,3 %. E allora perché esaltarsi tanto ?

E comunque il 66,3 % era basso sì, ma non così basso.

Anche perché stavolta le elezioni avevano l’aiuto importante della concomitanza delle comunali in più di 4.000 comuni italiani. E se poi dovesse venir fuori che la maggior parte di essi son comuni storicamente “rossi”, diciamo che qualcuno partiva con un bel traino a favore.

Solo altre elezioni politiche diranno la verità. A meno di ribaltoni politici, dovrebbero esserci nel 2018.

Un tempo sufficiente per:

– a Renzi mantenere tutto quello che ha promesso e confermare il dato di ieri, o almeno andarci vicino;

– a Grillo cambiare strategia per riprendesi voti, abbassare i toni, magari collaborare un po’ di più, ma senza buttar via quanto costruito finora in termini di consenso, visto che oggi come oggi rimane comunque il secondo partito italiano;

– a Berlusconi ed ai suoi vista la parabola discendente sempre più ripida e rapida, ma anche a tutti gli altri partitini che tutte le volte lottano contro la soglia di sbarramento, farsi delle belle domande dandosi risposte sincere…

A tutti, cercare di ridare fiducia nella politica agli italiani per riportarli alle urne.

 

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Sarà una roulette russa all’ italiana.

Una pistola con sei colpi in canna, tutti a loro modo pericolosi, pronti ad esplodere in quelle che saranno le elezioni politiche più importanti da non so quanti anni a questa parte.

In rigorosissimo ordine alfabetico (ma i nomi non ve li metto) ecco i sei colpi.

– Il primo colpo ti sparerebbe al governo quel signore che negli ultimi venti anni ha governato più di tutti. E s’è divertito un sacco: ha fatto scrivere ed approvare leggi per sé stesso, ha aumentato di n volte il proprio patrimonio, s’è costruito un harem inventandosi nuove tipologie d’intrattenimento, è riuscito a scansare processi su processi.

Nel mentre il paese si modellava a sua immagine e somiglianza, sprofondando sotto tutti i punti di vista, non ultimo quello morale, sputtanandoci agli occhi del mondo e combinando talmente tanti casini che la metà bastava per mandare in galera una persona normale, o quantomeno per vergognarsi a tal punto da esiliare in un paese esotico (tanto un’isola personale ce l’avrebbe anche).

Dice che farebbe il ministro dell’economia e non il premier. Si vede che nel frattempo ha imparato a fare anche il ventriloquo.

– Il secondo colpo invece porterebbe al governo il leader del partito che rosica da anni contro quello di cui sopra. Si tratta di un partito specializzato in sconfitte: se proprio volete perdere qualche sfida, chiedete consiglio a loro. Ci sta provando anche ora: sembrava aver già vinto, adesso forse ha qualche dubbio in più.

Le mosse perdenti: 1 – l’esito delle primarie (se le vinceva quello che è arrivato secondo, il partito si portava via tranquillamente il 40 % per delle reazioni a catena che solo la politica italiana può scatenare), 2 – è scoppiato uno scandalo bancario vecchio di 6-7 anni ma se ne sono accorti tutti ora, 3 – quando parla, il suo leader sprizza un carisma buono al massimo per la serata clou della Festa dell’Unità, ed infine 4 – continua ad avere alleati che storicamente il giorno dopo quello del voto sono pronti a dar battaglia ed a ridividere per l’ennesima volta il partito, cosa puntualmente successa le poche volte che hanno vinto le elezioni.

Come se non bastasse, ci sono ancora le solite facce che ci hanno ampiamente dimostrato di non saper governare. Rinnovare proprio no eh ?

– Il terzo colpo godeva fino a quattro giorni fa di una qualche stima.

Faceva l’economista (o il giornalista esperto d’economia, non s’è ben capito) per la radio di confindustria, era spesso ospite in tv qualora servisse un esperto in materia. Avrebbe preso poco, ma lo avrebbe fatto con dignità; tanti si sarebbero avvicinati con curiosità al suo movimento, nuovo, apparentemente onesto, e competente.

Poi salta fuori che s’inventa i master e il giorno dopo polemizza pure con Mago Zurlì. Non solo lo vedo parecchio male per domenica, ma ho anche seri dubbi per le sue collaborazioni future…

– Il quarto colpo arriva da internet. Ha cominciato circa dieci anni fa con un blog, non ha mai avuto tv e giornali dalla sua, ha fatto leva sulla rabbia della gente. Nessuno guarda i suoi contenuti, liquidati come populismo e demagogia.

Ma nell’ultima settimana proprio da internet ha ricevuto un sacco di critiche. Si stanno infatti rincorrendo sui blog e sui social network, tutta una serie di post sul perché non dovrebbe essere votato (come se mancassero i motivi per non votare gli altri). Sembra che il suo leader faccia paura a tutti perché urla e sbraita nelle piazze, e che sia un novello cyber-fascista che metta a rischio la democrazia pronunciando tante parolacce.

Secondo me fa paura perché contando le persone presenti ai comizi, i suoi voti saranno tanti, più di quelli che i presunti “partiti normali” avevano messo in conto. Ma non è che alla fine avrà pure lui paura di sé stesso ? Un conto è prendere un bel po’ di voti e giocare a fare l’ opposizione… più complicato è quando di voti ne prendi più di tutti e ti tocca governare, e qui casca l’asino. Il salto nel buio infatti arriva se cerchi di conoscere chi siano i suoi uomini… bah, i candidati degli altri li conosciamo da anni, e non è che questo ci rassicuri molto.

Per molti rappresenta il classico voto di protesta, immancabile in ogni elezione. Di solito protesta  la gente arrabbiata, e se di arrabbiati ce ne sono tanti ci sarà un motivo. Serve una protesta ? Dipende da come reagiranno i destinatari della stessa. Ma sarebbe riduttivo liquidarlo come voto di protesta viste le percentuali che gli attribuiscono: e che in Italia stanno tutti a protestare ? Forse sì.

– Il quinto colpo arriva dalla magistratura. Questo signore ricalca le orme di un suo predecessore, anch’esso un magistrato presente proprio nella sua lista, che prima aveva un partito tutto suo, e che sovente sbraitava quasi quanto il tipo del colpo precedente, solo che lo faceva in maniera istituzionale, per cui andava bene.

Aveva anche il vizio di scegliersi dei collaboratori che al momento buono erano capaci di rivelarsi degli autentici assi della politica, eccellenti stereotipi del politico italiano: non appena si è presentata la possibilità di barattare favori personali in cambio di un voto per tenere in vita il governo guidato dal signore descritto all’inizio di questa lista, lo hanno fatto senza problemi, nonostante il loro partito si fosse sempre dichiarato come il più agguerrito nella lotta a questo tizio.

– Infine il sesto colpo riproporrebbe al governo il tale che ha raddrizzato i conti dell’ Italia tartassando di tasse gli italiani, soprattutto quei bersagli facili che le tasse le hanno sempre pagate, per poi fallire miseramente nel momento in cui c’era da rilanciare il paese, in modo da far dire a tutti che per far ciò bastava un contabile qualsiasi e non un professore della Bocconi.

Non bastasse ha smentito quanto dichiarato per mesi, candidandosi alle elezioni con un movimento buono solo a riciclare due dinosauri falliti della politica dell’ultimo ventennio, che ormai non sapevano più da che parte girarsi per trovare una poltrona.

Non riesco a scriverne di più, perché mi son sempre addormentato sentendolo parlare e non riesco ad approfondire l’argomento. Sembra però che voglia togliere le tasse che ha introdotto. Che burlone, ce le aveva messe per scherzo.

*****

Non sarà facile, ma domenica cerchiamo di farci il minor male possibile, perché tanto comunque vada qualche ferito ci sarà.

Nel frattempo vi lascio un Gaber d’annata a ricordarci cosa sia la democrazia.

Auguri Italia, auguri italiani.

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