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Posts Tagged ‘Carlo Castellani’

Dopo tre giorni ho ancora negli occhi tante immagini della notte di venerdì scorso che faccio fatica a realizzare in pieno.

L’Empoli è finalmente tornato in Serie A dopo 6 anni, dopo quella drammatica domenica di maggio 2008 finita con una retrocessione a soli 4 minuti dalla fine, a causa di un gol su un altro campo, con un verdetto scritto in corsa. Qui, feci il resoconto di come andarono quella gara e quella stagione.

In sei anni di B non si può dire che ci si sia annoiati.

Il primo anno furono subito play-off, sconfitti in semifinale a Brescia, ma furono una mezza delusione visto che la squadra era stata fatta per salire e che per metà anno eravamo stati in testa. Pagammo annunci un po’ troppo sbruffoni, soprattutto lontani dallo stile Empoli, riassunto nel titolo del post e riproposto con successo quest’anno. Soprattutto, quell’anno si portò dietro le conseguenze economiche e finanziarie di tanti ingaggi eccessivi per la B, se non riesci a vincerla.

Ed infatti i due anni successivi furono un po’ anonimi (9° e 10°, anche se tante squadre pagherebbero per quelle posizioni) tranne qualche soddisfazione sporadica. Campionati vissuti a stecchetto e con l’intento di monetizzare investimenti (vedi Eder, 27 gol) e lanciare nuovi giovani. E risanare un bilancio che non aveva più gli introiti della A.

Il quarto anno rimarrà per tutti impossibile da dimenticare. Finirà con una partita leggendaria, indimenticabile. Un anno drammatico, finito agli spareggi per non retrocedere, e presumibilmente, sparire del tutto. A venti minuti dalla fine eravamo in C. Finì in gloria, e la voglia di scrivere mi prese eccome. Qui, ne feci un resoconto interminabile.

Era l’ 8 giugno 2012 e molti dicono che tutto è ripartito da qui.

Da quella fine sfiorata rinacque l’entusiasmo attorno alla squadra, e la voglia di una città di sentirsi rappresentata nel calcio che conta.

La stagione successiva ricominciò con tanti buoni propositi, eppure la squadra partì male, con soli 4 punti in 9 gare. Penultimi, ci risiamo. Invece no. La squadra ingranò, stupi tutti. Dalla 9° alla 42° (fine del campionato) fece più punti di tutte le altre, una valanga di gol, rimontò e arrivò quarta. Andò nuovamente ai play off, stavolta centrando la finale dove il sogno si fermò, a Livorno, un anno fa. E qui, feci il doveroso resoconto.

Ma stavolta le basi erano gettate. Seppur senza due giocatori importanti della scorsa stagione (Regini e soprattutto Saponara), l’impianto della squadra era rimasto intatto. E’ divertente oggi vedere come i media non se ne siano accorti. Rivedendo la Gazzetta, ad inizio campionato l’Empoli era data come 9° squadra, e davanti aveva Varese, Novara, Padova e Reggina. Bene, l’Empoli è arrivata al 2° posto, le altre sono rispettivamente al 18°, 19°, 20° e 21°.

La squadra parte forte, poi rallenta. Tocca il primo posto, scende al secondo dietro la sorprendente Virtus Lanciano. Poi la batte 3-0, torna al primo posto, ne pareggia qualcuna di troppo e riscende al secondo posto, scavalcata dal favoritissimo Palermo, ma non scende mai di lì. Il girone d’andata chiude a 39 punti, seconda dietro al Palermo di un solo punto, e con l’impressione di aver seminato qualche punticino di troppo in giro. Troppi pareggi che meritavano di essere vittorie (su tutti Siena e Cesena, ma anche Crotone) e qualche pari diventato sconfitta. Forse un po’ troppo dipendenti dai due vecchietti là davanti: Tavano e Maccarone.

Ma a inizio girone di ritorno l’Empoli rallenta di brutto. Il 2014 sembra stregato eppure quelle dietro fanno peggio. La vittoria non arriva, soprattutto in casa. Si ha l’impressione che se ci fosse l’Empoli dell’anno prima a quest’ora avremmo già un distacco bello ampio sulla terza. Eppure dietro si danno il cambio a rincorrerci, ma senza mai raggiungerci. Siamo sempre secondi, anche se con 1-2 punticini di vantaggio al massimo. Eppure per quanto fatto finora ci sembra poco, troppo poco, rischiosamente poco. Intanto il Palermo sta prendendo il largo. Quando torna il sole in casa (chiuderemo con 7 vittorie di fila), arriva il buio pesto in trasferta con sconfitte improbabili (resuscitiamo il Varese, che poi ne perderà una quantità interminabile di fila).

Il momento peggiore arriva alla 35° giornata: il sorprendente Latina, che alla prima di campionato avevamo asfaltato con 3 gol in 15′, ci scavalca, e per la prima volta dall’inizio dell’anno, siamo terzi. Il passo falso lo abbiam fatto a Lanciano, malamente, con un gol subito al 93°, subendo una rimonta.

Ma è una sberla che fa bene. Sembra toglierci da quel ritornello “tanto siamo sempre secondi” che ci aveva come anestetizzato.

Da lì ne vinciamo finalmente tre di fila, mai accaduto in campionato (ed il paragone con i tanti filotti dell’anno precedente è impietoso), compresa una vittoria epica a Brescia. Torniamo secondi ed andiamo a +4 sulla terza (ancora il Latina), toccando il massimo margine di vantaggio avuto da inizio campionato, proprio a ridosso del peggiore scivolone che avevamo avuto solo due settimane prima. Stranezze del calcio.

Ne mancano 5 alla fine e qualcuno comincia a fare i conti. La successiva in casa col Crotone si respirava aria di festa anticipata. Era un anticipo e trascinati da Maccarone andammo addirittura su un provvisorio +7 in attesa delle gare del sabato che ci riportarono a +4.

Un po’ di paura torna la gara dopo, con la sconfitta a Cesena a soli 5′ dalla fine, a ricordarci di stringere i denti fino in fondo, ed a trasformarci tutti in ragionieri. Mancavano 3 giornate ed il vantaggio era sceso nuovamente a +1. Unica via sicura è vincerle tutte: Novara-Cittadella-Pescara.

La prima va anche se con paura iniziale, risolta da un Tavano immenso con un Castellani in festa che vede avvicinarsi il traguardo; ma la vera sorpresa arriva dal posticipo di lunedì, dove l’odiato Siena ci fa il regalo di battere il Latina a casa loro. Adesso è +3 sul Cesena a due dalla fine.

L’entusiasmo torna al galoppo a Empoli, in 700 partiamo per Cittadella dove dopo un primo tempo pirotecnico (con Tavano che firma il gol più bello dell’anno) si fermano tutti per ascoltare la radio.

Quando rimontiamo sui pullman, girano un po’ per la vittoria mancata (2-2) e la festa rimandata, ma la situazione è migliore di quando ci siamo montati alla partenza. +2 nuovamente sul Latina che ha spazzato via il Cesena, ed a noi basta un pari interno all’ultima gara.

Il resto è storia di ieri. 2-0, sigillo di Tavano ed esplode la festa di 15000 cuori al Castellani, tutto nostro per una volta.

Ma le emozioni forti erano cominciate fin dal lunedì, quando le biglietterie erano state prese d’assalto, evento raro da queste parti, con i siti internet che aggiornavano ogni ora sul numero dei biglietti staccati. Da una vita non vedevo lo stadio pieno e quando l’avevo visto la maggior parte dei tifosi erano avversari.

Su internet i video e le foto si sprecano, merito dei social e delle nuove tecnologie. Ma le cronache di quanto successo venerdì allo stadio e per le strade di Empoli non riusciranno mai a rendere merito alle emozioni provate da chi era lì.

Il sogno s’è avverato, ed il 31 agosto l’Empoli affronterà per la decima volta della sua storia il campionato di Serie A.

Contro tutte quelle big piene di soldi, noi che siamo saliti forti di quello slogan presente sulle magliette di tutti i giocatori durante i festeggiamenti di venerdì notte: Con poco si fA tAnto.

E che vada come vada.

 

 

 

 

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